Von der Leyen e la pace “non troppo pacifica”: manuale europeo per non sbagliare mai… anche quando si prova a far pace
Quando l’Unione Europea parla di pace, non lo fa come tutti. No. Lo fa con quel tocco inconfondibile di Bruxelles: tre paragrafi di principi, due di raccomandazioni, uno di minaccia velata e una spruzzata di “attenzione, potrebbe creare un precedente pericoloso”.
Come se la pace fosse un elettrodomestico con il foglio delle avvertenze: “Non usare vicino all’acqua, non creare nuovi confini, non favorire guerre future, non ingerire.”
Ursula von der Leyen, davanti al Parlamento di Strasburgo, ha praticamente spiegato che la pace in Ucraina sì, va bene… ma senza esagerare, perché non sia mai che qualcuno pensi che si possano cambiare i confini così, come quando sposti il divano in salotto per vedere l’effetto.
La pace deve essere “giusta e duratura”, dice Ursula.
Davvero?
Chi l’avrebbe mai immaginato? è un po’ come quando ordini qualcosa online e ti raccomandano di scegliere il corriere “affidabile e puntuale”: sì, grazie, sarebbe bello, ma la realtà è un’altra storia.
Poi arriva la parte migliore:
“Accogliamo con favore gli sforzi guidati dal presidente Donald Trump.”
E qui il Parlamento è rimasto così silenzioso che si sentiva frusciare il protocollo diplomatico mentre cercava di capire se doveva applaudire, prendere appunti o correre verso l’uscita.
Finalmente, dopo “mesi di discussioni”, pare ci sia un “testo effettivo”. Un inizio. Un PDF magari. Stampato fronte-retro, perché Bruxelles è sempre attenta all’ambiente.
Nel frattempo, tutti ripetono “fronte unito” e “voce unica”, ma si sa: in Europa, quando tutti dicono la stessa cosa, spesso è solo perché stanno leggendo lo stesso promemoria.
Insomma:
La pace sì, ma con il manuale di istruzioni.
Trump sì, ma senza farsi vedere troppo convinti.
L’Europa sì, sempre, anche quando sembra un condominio che deve decidere l’orario dell’ascensore.
L’importante è che nulla “crei un precedente pericoloso”.
Che poi, detto da chi negli ultimi anni ha gestito pandemia, inflazione, green deal, crisi energetica e guerre… beh, forse il precedente pericoloso più grande è sperare che tutto fili liscio.
