Quando la metro profumava di carta (e non di Wi-Fi pigro): l’era dei giornali contro l’era degli smartphone
C’è stato un tempo, sembra preistoria, ma erano gli anni ’90, mica il Paleolitico, in cui entrare in metropolitana significava infilarsi in un gigantesco origami umano.Ovunque ti girassi vedevi gente incartata nel Corriere, nella Gazzetta, o, a Milano, nel glorioso Metro, quel giornaletto gratuito che ti veniva lanciato addosso fuori dalle stazioni come se fossi un piccione da educare alla lettura. La scena era sempre quella: treni pieni, spazi ridotti, tutti a cercare di aprire un quotidiano formato lenzuolo in...
