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Benvenuti (o no): il manuale di sopravvivenza per chi non vuole sentire altre stronzate

Benvenuti, o quantomeno, ciao a chi ha la decenza di sopportarmi per i prossimi cinque minuti.
Sì, ho appena iniziato e sì, la mia opinione è già in modalità imperativa: la prendo, la stampo e la butto fuori. Se pensate di avere qualcosa da obiettare, fate un favore a entrambi: tenetela per voi.
Il dibattito? Scaduto.
Il confronto? Superato.
Non perché io abbia vinto la guerra delle idee (spoiler: non mi interessa vincere), ma perché confrontarsi con chi si nutre esclusivamente di headline è tempo perso. Perché ragionare con la propria testa quando qualcuno può farlo per voi… e con tanto di sottotitoli?
“L’ha detto la televisione”  già, e la televisione non ha mica opinioni proprie: ha un ufficio stampa che traduce ogni idea in vendite.
“L’ho letto su internet”, ecco, internet è quel posto meraviglioso dove qualsiasi tizio con una tastiera può diventare editorialista a pagamento. Ora abbiamo anche l’Intelligenza Artificiale: più veloce, più lucida, e perfetta nel ripetere ciò che conviene a chi la addestra.
Fantastico.
Potrei risparmiarmi il cuggino di turno…  ma no, lasciamolo dove sta.
Insomma, ci sarò. E sarò sgarbato quando serve. Ho voglia di sputare (metaforicamente) su certe palle che girano: sulla disinformazione che profuma di “allarme” e sul conformismo che si spaccia per criterio.
Perché lo faccio? Perché mi diverte. E, bonus, non è affare vostro.
Se cercate pacificazione o opinioni politicamente corrette, siete nel posto sbagliato. Se invece vi va di leggere qualcuno che va al punto senza giri di parole, allora restate pure: questo spazio è fatto apposta per scombinare certezze addormentate.

Se hai letto fin qui senza insultare lo schermo, complimenti: ti meriti un caffè. Se no, ci vediamo al prossimo sfogo.

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