La guerra dei motociclisti – Capitolo 2: Le passeggere (o zavorrine)

Eh già (e sono stato cazziato), nella prima parte ho parlato dei motociclisti, BMWisti iperorganizzati, customisti rilassati e sportivi piegati come serpenti ma mi sono dimenticato  delle vere protagoniste: le passeggere, dette anche zavorrine, angeli della pazienza, o in certi casi santi martiri della schiena.

Il BMWista e la zavorrina “da tour”

Lui impiega un’ora per togliere casco e guanti, due per rivestirsi. Lei?
Sta lì, con il sorriso di chi ha già capito che la giornata finirà quando la batteria della moto sarà più scarica di quella del suo telefono.
La zavorrina del BMWista ha un ruolo fondamentale:

  • Regge il casco quando lui “sistema le borse laterali”.

  • Controlla su Google Maps la scorciatoia panoramica che finirà su una mulattiera.

  • E soprattutto, deve fingere entusiasmo ogni volta che lui parla del “nuovo setting ESA della sospensione posteriore”.

Quando scendono, lui toglie il giaccone tecnico come se stesse smontando una corazza medievale. Lei, dopo quattro ore di viaggio, ha sviluppato una nuova postura: la posizione del gambero cotto.

Il customista e la sua regina del vento

Altro mondo.
Il customista arriva, parcheggia, mette il casco sullo specchietto, e lei è già scesa con stile.
In inverno lui sfoggia il giubbotto di pelle, in estate un gilet con più toppine che pelle.
Lei? Fasciata in jeans e sorriso, pronta a dire “che figata” anche se le vibrazioni del motore le hanno appena staccato un’otturazione.

La coppia custom è la più rilassata: non corre, non guarda l’orologio e non capisce perché qualcuno debba mai mettere i guanti “con le dita dentro”.
Quando ripartono, un minuto e sono già in strada: il casco si chiude, il motore tuona, e la libertà profuma di benzina e nostalgia.

Lo sportivo e la zavorrina contorsionista

Poi c’è lui, il pilota.
Tuta intera, posizione da ghepardo e passo da pinguino quando cammina.
Lei? Un miracolo di equilibrio e resistenza: infilata su quella punta di sella che i designer chiamano “sedile posteriore” solo per ironia.

La zavorrina dello sportivo ha tre livelli di sopravvivenza:

  1. Principiante: dopo 20 km chiede “manca molto?”.

  2. Intermedia: impara a respirare solo in frenata.

  3. Avanzata: sa inclinarsi di lato più della moto e, se serve, fa da spoiler.

Quando arrivano, lui apre la visiera e dice “hai visto che piega?”.
Lei risponde solo “sì”, mentre cerca ancora di staccare la suola dallo scarico rovente.

Morale (questa volta condivisa)

Motociclista o zavorrina, customista o sportivo, BMWista o avventuriero, c’è una sola verità:
chi ha due ruote sotto il sedere sa cosa vuol dire sentirsi libero, vivo e un po’ folle.
E quando si è in due, quella libertà si moltiplica… anche se a volte uno guida e l’altro prega.

Condividi

Potrebbero interessarti anche...