Quando la vitamina C diventa un’esperienza estrema: l’uomo, il limone e il pronto soccorso

A quanto pare, in Piemonte la frutta non si limita a essere spremuta per farci una bevanda: in certi casi, tenta anche la carriera di oggetto da intrattenimento con risultati… come dire… poco agrumati.

La cronaca ci regala l’ennesimo capolavoro umano: un uomo dell’Aronese si è presentato al pronto soccorso di Borgomanero perché,  tenetevi forte, aveva un limone dove non dovrebbe stare. E no, non stiamo parlando del classico “mi è caduto”, né del più creativo “stavo facendo un esperimento scientifico”. Qui si parla proprio di un gioco erotico finito male. Male nel senso letterale di “non usciva più”.
Quando si dice “spremuto fino all’ultimo”.

A quanto si legge, i medici hanno dovuto portarlo in sala operatoria per rimuovere l’agrume ribelle. Intervento riuscito, paziente salvo, limone probabilmente traumatizzato.

Il bello? Non è nemmeno un caso isolato. Era già successo nel 2010 a Forlì e nel 2016 a Roma. Insomma: l’Italia non sarà un Paese che primeggia nella tecnologia o nella ricerca, ma nel settore “frutta dove non dovrebbe stare” siamo praticamente leader europei.

Una domanda però sorge spontanea: perché un limone? Era finito il reparto ortofrutta? Avversione per le zucchine? Era un omaggio alla dieta mediterranea? O magari l’uomo aveva preso troppo alla lettera il famoso detto “quando la vita ti dà i limoni…”, dimenticando però che la saggezza popolare non va sempre applicata integralmente.

Nel dubbio, un consiglio minimamente serio: se proprio volete sperimentare, almeno chiedete prima al vostro medico. Oppure a un fruttivendolo. Sicuramente sapranno dirvi “Signore, questo è pericoloso”.
E soprattutto ricordate: la vitamina C fa bene, ma non così.

Fonte: La Prealpina

Condividi

Potrebbero interessarti anche...