L’apertura perfetta (poi la discesa agli inferi del menù)
C’è un momento magico nella vita di ogni ristorante: l’inaugurazione.
Il locale è nuovo, i camerieri sorridono come se avessero appena firmato per Disneyland, il cuoco ti serve piatti talmente buoni che ti verrebbe da abbracciarlo e dirgli “non cambiare mai”.
E infatti… cambierà.
Perché dopo sei mesi di gloria e recensioni da 5 stelle su Google (scritti per metà da amici e parenti), qualcosa si spezza.
Il cameriere gentile si trasforma nel cugino svogliato del titolare, la carbonara comincia a sapere di panna, e la carne alla griglia ha il sapore nostalgico di qualcosa cotto nel 2019.
Poi arriva la vera metamorfosi: il menù “rivisitato”.
Che in gergo significa “abbiamo tolto tutto quello che vi piaceva”.
Il piatto del giorno diventa fisso, il tiramisù è in coma glicemico e la pasta “al dente” è un lontano ricordo, sostituito da un “al molle” che farebbe piangere anche un turista tedesco.
La materia prima di qualità, i prodotti freschi, l’olio extravergine, il pesce “vero”… tutto ha un prezzo.
E così, per “ottimizzare i costi”, si passa dalle tagliate di manzo alla “carne mista selezionata” (di provenienza sconosciuta, ma con molta personalità), dal parmigiano al “grattugiato generico” e dal pesce fresco al “pescato… surgelato”.
Ma non basta. Perché oltre agli ingredienti, c’è il costo del mantenimento del locale:
l’affitto che sale, le bollette che sembrano mutui, i fornitori che chiedono anticipo, e il frigorifero industriale che decide di morire proprio il giorno di Ferragosto.
Nel frattempo il locale si svuota, ma i titolari non capiscono: “Mah, prima era sempre pieno…”.
Eh sì, prima cucinavate. Ora “assemblate”.
Prima c’era amore, ora c’è solo il microonde.
Il ristorante nuovo è come una relazione all’inizio: tutto passione, attenzioni e cura dei dettagli.
Poi, col tempo, arriva la confidenza… e il piatto di spaghetti scotti è l’equivalente gastronomico del “tanto ormai mi ama così”.
Morale?
Quando aprono, vai.
Dopo un anno, fuggi.
Dopo due… scrivi una recensione e spera che cambi gestione.
