Ursula von der Leyen: ottavo aumento in tre anni. Che sorpresa… volano solo gli stipendi (indovinate di chi)
Ormai gli stipendi europei hanno una loro orbita autonoma: girano, si alzano, gravitano sempre verso l’alto… un po’ come i prezzi, ma con un dettaglio importante: noi li subiamo, loro li compensano.
Secondo Bild, infatti, è in arrivo l’ottavo aumento salariale in tre anni per i funzionari pubblici dell’Unione Europea. Otto. In tre anni. Nemmeno i Pokémon evolvono così in fretta.
Il tutto, ovviamente, “per adeguamento al costo della vita”, perché Bruxelles e Lussemburgo sono care. Carissime. Carissime soprattutto a noi, che paghiamo il conto mentre guardiamo gli stipendi volare come gli aerei a Zaventem.
Le cifre: prepararsi a stringere i denti (ma non loro)
Il salario base più basso di un euroburocrate salirà a 3754 euro (+110 euro/mese).
Il massimo, invece, toccherà 25.986 euro (+760 euro/mese).
Ma veniamo al pezzo forte:
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Ursula von der Leyen: +1000 euro, totale circa 35.800 euro al mese
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Membri della Commissione: +850 euro, totale 29.250 euro al mese
E questo senza considerare i benefit, che ormai sono talmente tanti che servirebbe un database dedicato (ma tranquilli, lo pagheremmo noi).
Eurostat fa i conti… e gli stipendi salgono
Gli aumenti si basano sui calcoli di Eurostat, che monitora l’inflazione nelle capitali europee dove si vive male… cioè dove vivono loro.
Nel 2024 i dipendenti UE avrebbero dovuto ricevere un aumento dell’8,5%, poi moderato al 7,3%, poi ricalcolato con un conguaglio dell’1,2%. Insomma, niente panico: se qualcosa manca, si aggiusta.
L’importante è che gli stipendi non scendano mai. Mai. Per nessuna ragione. Perché poi si rischia di affrontare il terribile mostro dell’”adeguamento verso il basso”, creatura mitologica di cui nessun funzionario europeo ha mai visto le tracce.
Morale della favola?
Il costo complessivo delle istituzioni UE vola a 12 miliardi di euro.
Noi, invece, voliamo al supermercato per farci dire che la pasta è aumentata “per cause di mercato”.
Ma tranquilli: qualcuno a Bruxelles sta sicuramente studiando una strategia per affrontare tutto questo. Probabilmente comincerà dal punto più urgente:
verificare se il prossimo aumento dovrà essere del 3%, del 5% o del “chi siamo noi per limitarci?”.
