“Uniti si stravince”… ma cosa, esattamente? Quando gli slogan arrivano molto prima dei risultati
C’è un momento, nella politica italiana, in cui qualcuno decide di spararle talmente grosse da far sembrare i fuochi d’artificio una fiammata di accendino.
Quel momento è arrivato puntuale, firmato Elly Schlein, che dopo il celebre “non ci hanno visto arrivare” ha sfoderato il nuovo tormentone: “Uniti si stravince”.
Già. Stravince.
Così tanto che… ha vinto la destra in Veneto.
E la sinistra in Campania.
E la sinistra in Puglia.
Cioè: è finita esattamente come previsto. Nessuno stravince, nessuno sorprende, ma a quanto pare la matematica, nei pressi del Nazareno, è diventata un’opinione.
Il trionfo immaginario
Secondo Schlein, intervistata da Repubblica, questa tornata elettorale è stata “meglio delle aspettative”.
Quali aspettative, non è chiaro. Forse si aspettavano di perdere anche le chiavi della sede del partito, e invece qualcuno le aveva lasciate nel cassetto.
La segretaria del Pd annuncia pure che “il riscatto parte da qui” e che “ora hanno terrore”.
Esatto: la maggioranza è così terrorizzata da essersi aggiudicata il Veneto con il solito margine tipo “vince chi arriva primo… e poi aspettate un quarto d’ora per vedere gli altri”.
La vera sconfitta? Meloni. Sempre. Ovunque. Comunque.
E siccome non c’è mai limite al plot twist, Schlein dichiara che la vera sconfitta sarebbe Giorgia Meloni.
Ha perso in Veneto?
No.
Ha perso in Campania?
No.
Ha perso in Puglia?
Neanche.
Ma secondo Elly “ha poco da saltellare”, perché… perché sì.
A quanto pare l’argomentazione è: candidato fedele → campagna forte → condono vintage → non ha funzionato → quindi ha perso (anche se ha vinto).
Una logica così lineare che quasi viene voglia di iscriversi a un corso accelerato di astrologia.
Il Sud come trampolino verso il 2027
Poi arriva la visione mistica: “Il riscatto parte dal Sud, nel 2027 vinciamo noi”.
Perfetto.
Il bello della politica è che puoi dire qualunque cosa sul futuro: nessuno può smentirti per almeno due anni.
E ovviamente torna l’autonomia differenziata, definita “più anti-meridionalista della storia”.
Una storia che, a quanto pare, inizia circa tre mesi fa.
La perla veneta
Il momento più tenero però è quando Schlein commenta il Veneto, dove il centrosinistra ha perso.
Male.
Come sempre.
Eppure lei sorride e dice: “Siamo cresciuti di 13 punti rispetto a cinque anni fa”.
Fantastico.
È un po’ come dire: “Ho perso 6 a 1 ma almeno ho fatto un goal”.
Crescita personale, no?
Conclusione
Alla fine, tra slogan riciclati, vittorie immaginarie e sconfitte trasformate in “punti di ripartenza”, il centrosinistra si gode la sua settimana di autocelebrazione.
E noi ci godiamo lo spettacolo:
una politica che riesce a stravincere anche quando non vince niente.
