Il social burnout: quando la gente “lascia i social”… annunciandolo sui social
Ci sono certezze nella vita: le tasse, la fila all’INPS, il vicino che taglia l’erba la domenica mattina… e l’utente che, stremato dalla vita online, pubblica il suo epico “Basta, me ne vado dai social”. Ovviamente… sui social.
Siamo davanti a uno dei più raffinati paradossi dell’era digitale: dichiarare la propria fuga dalla gabbia proprio dalla gabbia. Una sorta di addio al nubilato celebrato direttamente all’altare.
La dichiarazione drammatica
La scena è sempre la stessa: un post lungo quanto il regolamento condominiale, tono melodrammatico, parole chiave: energia, tossicità, priorità, persone vere, prendermi cura di me, nuovo inizio.
Manca solo la colonna sonora di sottofondo.
È un genere narrativo ormai codificato. Praticamente, serve un disclaimer automatico di Facebook:
“Se stai pubblicando un post di addio ai social, clicca qui per scegliere uno dei nostri template drammatici”.
Like farming involontario
Il bello è che spesso chi fa questi annunci non sta lasciando i social, sta solo cercando… attenzione. Non lo dicono, ovvio. Ma il post è costruito ad arte:
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una dose di vittimismo calibrata,
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una spruzzata di mistero (“Non posso dire tutto qui…”),
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un pizzico di autocelebrazione spirituale,
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e la speranza che nei commenti arrivi qualcuno a scrivere:
“Nooooo, non puoi andare via proprio tu!”
E infatti, a distanza di 48 ore, eccoli di nuovo online: “Grazie a tutti per i messaggi, non me l’aspettavo, siete fantastici”.
Sì, un rientro trionfale che neanche i tour di reunion dei Pooh.
Il dramma eterno del social burnout
La verità? Non se ne vanno mai.
Perché chi ha davvero il coraggio di andarsene… lo fa.
Senza dirlo, senza avvisare, senza fare una diretta dal salotto.
Gli addii pubblici invece servono a una sola cosa: sentirsi protagonisti per un giorno, come se i social stessero crollando per la loro partenza.
È un “Mi ritiro!” gridato da chi, in realtà, vuole solo che gli dicano “No dai, resta”.
Morale della favola
Il problema non è il burnout.
Il problema è che molti non vogliono davvero disconnettersi: vogliono solo essere notati mentre fingono di farlo.
E così, ogni settimana, i social si arricchiscono di nuovi grandi annunci di addio…
per utenti che non se ne vanno mai.
