EICMA 2025: quando la moto è solo un pretesto
Ogni anno la stessa scena. Novembre, Milano, EICMA: il paradiso dei motori… e dell’occhio maschile distratto.
Ci vai per vedere le moto, ma finisci per assistere alla solita sfilata. È come un déjà vu con più cromature e meno vergogna.
Perché ormai lo sappiamo: per far piacere una moto, deve esserci seduta sopra una bella figa. È la formula magica del marketing da salone, quella che funziona meglio di qualsiasi campagna pubblicitaria o test su pista.
Puoi presentare una superbike da 220 cavalli, un’elettrica futuristica o una scrambler costruita con le lacrime di un monaco zen: se non c’è la modella in posa, non se la fila nessuno.
Intorno, sciami di “appassionati” con lo smartphone pronto: scatti a raffica, espressione concentrata, e commenti del tipo “oh, guarda lì…” o “che roba!”.
Peccato che la “roba” in questione non sia la moto.
E mentre la modella finge interesse per la leva del freno, c’è chi invece di mettere le mani sul manubrio vorrebbe metterle altrove.
Il marketing lo sa, e infatti non cambia mai nulla: più tacchi, meno torsi. Più sguardi ammiccanti, meno dettagli tecnici. L’importante è riempire gli stand, mica parlare di sospensioni o rapporti di compressione.
E all’EICMA c’è una legge non scritta: non puoi mai fare una foto alla sola moto.
Ogni volta che provi, c’è sempre qualcuno seduto sopra a rovinarla (o, dipende dai gusti, a migliorarla).
E se ti azzardi a chiedere alla ragazza di scendere un attimo, improvvisamente si materializzano dieci fotografi ma non per immortalare la moto.
No, quella ormai è un dettaglio sullo sfondo. L’obiettivo è puntato altrove, e non ha niente a che vedere con la meccanica.
E poi c’è il capolavoro linguistico: il termine “figa”.
Perché all’EICMA diventa quasi filosofico: può riferirsi alla ragazza o alla moto.
E il bello è che non puoi nemmeno offenderti. Se qualcuno esclama “che figa!”, e la modella si volta indignata, lui si giustifica con aria da intenditore:
“Ma io parlavo della moto”
Ed è lì che capisci che il marketing ha vinto, perché sono riusciti a far coincidere due passioni in un’unica parola.
E la morale?
Le moto più fotografate all’EICMA non hanno la targa… ma neanche il serbatoio lucidato, perché tanto nessuno se n’è accorto.
